Intreccio di Storie

Si intrecciano i fili, volenti o nolenti, se non gli si dà un senso, un nodo, un inizio ed una fine. È meraviglioso, infatti, immaginare un ninnolo appeso al ramo di un albero, legato ben stretto in testa e con frange sfrangiate di cotone ai piedi, che sventola nel vento. In questo contesto, un refolo, uno solo, è sufficiente per farne diventare uno.

La Storia di La Via Decia

Inoltre, la storia dietro “La Via Decia” si scoprirà passo dopo passo. I tre fili intrecciati che la compongono si chiamano Valentina, Alessandro e Carlo. La sera, davanti a una birra, si aprono gli occhi davanti alla meraviglia della Presolana al tramonto. In quel momento, si scorge negli occhi dell’altro un luccichio di entusiasmo che porta a pensare: “perché no?”

Un’Idea Semplice

In questo modo, l’idea alla base di tutto è semplice: facciamolo e facciamolo subito. Pertanto, si tratta di una scommessa, una prova, un taglia e cuci per far sì che l’abito, largo in questa stagione, cada a pennello come è giusto per una “festa” della Compagnia.

Un Cammino di 3 Giorni

Tuttavia, ci vorrebbero 5 giorni per onorare il lavoro, gli sforzi e le bellezze della Decia nella sua interezza. Ahimè, il tempo è tiranno e di ferie a fine anno ne sono rimaste poche, ma non vogliamo lasciarci sfuggire l’occasione di camminare in quell’autunno che, solo lui, sa regalare odori, colori, sentimenti e sensazioni come nessun’altra stagione dell’anno.

L’Itinerario

Così, accorciamo un po’ e cammineremo per 3 giorni, partendo e tornando a Colere: “un viaggio lungo il corso del fiume Dezzo – Decio per gli antichi romani – attraverso ettari di bosco. In effetti, ci sono variazioni infinite di verde, di giallo, di rosso, come il trascorrere delle stagioni. Si tratta di un’immersione nel paesaggio che è anche un salto nella memoria: dalle millenarie miniere di ferro fino al Disastro del Gleno” (bravo Ale, non avresti potuto descrivere meglio la Decia).

Gastronomia Locale

In definitiva, un cammino di 3 giorni con zaino in spalla, tra Val Camonica e Val di Scalve e all’ombra della Presolana, ci porterà in luoghi dove la Compagnia ha già camminato, ma mai concatenando tanta bellezza in un cammino unico. Inoltre, da non sottovalutare il cibo locale che gusteremo la sera, mentre ci scalderemo e condivideremo le emozioni della giornata appena trascorsa: da quelle parti si mangia mooooooolto bene... 😉


PROGRAMMA DI VIAGGIO

Giorno 1, prima tappa: da Colere a Vilminore.
17,2 km – 800 mt. D+
Posto tappa alla casa parrocchiale di Vilminore – Cena e pernottamento e colazione

Info tappa
Si lascia il centro di Colere e, attraverso il sentiero che parte dalla contrada Carbonera, si raggiunge il balcone naturale su cui sorge l’abitato di Magnone. Mentre ci congediamo temporaneamente dalla vista della Presolana, si apre lo scenario della Val di Scalve compreso fra il Pizzo Camino e il Pizzo Tornello. Si accede al bosco della Val Notte per un comodo sentiero, per raggiungere il territorio del comune di Vilminore. Le frazioni di Teveno, Pezzolo e Nona – la più alta della valle – si susseguono in rapida sequenza svelando i tesori custoditi nelle piccole chiese, dove si incontrano la figura e l’opera del grande scultore Giovanni Giuseppe Piccini, nato a Nona e oggi sepolto nel cimitero del piccolo paese. Giunge ora uno dei momenti più intensi della Via Decia: la salita alla Diga del Gleno. Qui la bellezza del paesaggio fa da cornice alla memoria della più grande tragedia che queste vallate abbiano conosciuto: il disastro del 1 Dicembre 1923. Lasciata la Diga, si raggiunge la deliziosa Pianezza, col suo orologio a sei ore. Manca poco alla meta. Passando per la località Ponte del Gleno e la suggestiva strada bianca delle Roche, ecco aprirsi alla vista l’abitato di Vilminore, da sempre cuore politico e religioso della Valle di Scalve.

Giorno 2, seconda tappa: da Vilminore a Schilpario.
17 km – 1.000 mt. D+
Posto tappa all'Olimpic Hostel – Cena, pernottamento e colazione

Info tappa
Da Vilminore si sale lungo l’antica strada per Pianezza, segnata dalle stazioni della Via Crucis. Poco sopra il ponte di Meto, il sentiero si biforca. La Via Decia si dirige verso Comen, per addentrarsi nell’abetaia che conduce al Roccolo dei Cricoi. Regalatevi la vista della Presolana da quassù, oltre a considerare la singolare e a suo modo sofisticata architettura di questo edificio, deputato un tempo alla cattura degli uccelli da richiamo. Addentrandosi nuovamente nel bosco, si giunge al grande prato di Trena, che si costeggia in basso, per non compromettere il taglio dell’erba. Si attraversa il torrente Tino per immettersi più avanti sul sentiero del Quader, verso questo straordinario balcone naturale che domina la valle con la sua baita. È possibile con pochi passi raggiungere la suggestiva cascata della Manna, prima di riprendere il cammino lungo boschi disseminati di aie carbonili e antiche cave di ardesia. Attraversate la Val Blancone e la Valle Desiderata, si entra nella Valle del Vò per la mulattiera che sale al Rifugio Tagliaferri. Vi attende una perla assoluta, la Cascata del Vò. Prendetevi il tempo di gustarne la voce, il respiro. Manca poco a Schilpario. I camminatori esperti potranno raggiungerla per il “Sentiero della linea”. Tutti gli altri potranno seguire la strada statale che dal ponte sul torrente Vò sale al cimitero di Schilpario, da dove riprendere il sentiero per la panchina gigante e la cornice che inquadra il Pizzo Camino. Eccovi giunti alla meta, il paese natio del Card. Angelo Maj, celebrato da Leopardi.

Giorno 3, terza tappa: da Schilpario a Colere
21 km – 900 mt. D+

Info tappa
La grande abetaia di Schilpario – impropriamente conosciuta come “la pineta” – fa da contesto ai primi chilometri di questa tappa: da Schilpario alle miniere dei Fondi e al delizioso borgo che abbraccia la chiesa di S. Barbara. Ma anche al monumento a ricordo dell’eccidio dei Fondi, pagina tristissima del Novecento scalvino. La visita alle miniere del Parco A. Bonicelli è qualcosa che rimane impresso nella mente e nel cuore. Rientrati verso Schilpario, si procede nel bosco oltrepassando le frazioni di Serta e Pradella – sedi di alcuni interessanti musei e collezioni private. Poi, superato il “Prato grande”, si prende in salita la strada bianca verso la Chiesetta degli alpini, con area attrezzata per un comodo picnic. Ancora una volta da quassù vi invitiamo allo sguardo e all’ascolto. Quindi non resta che prendere il sentiero che rapidamente scende per il bosco, prima di trasformarsi nella stradina che conduce all’abitato di Azzone, con la sua torre e le fontane. Da Azzone, passando del Dezzo di Scalve, ritorneremo a Colere dove chiuderemo questa bellissimo cammino.

Dislivello:
2.700 mt.

Sviluppo:
55 km

Difficoltà:
Escursionisti (E)

Partecipa al trekking
Vuoi più info? Contattaci!

Data

18/20 OTTOBRE 2024

Costo

120,00 €

Dislivello

2.700 METRI

Durata

3 GIORNI

INFORMAZIONI TECNICO/LOGISTICHE:

  • Difficoltà: E (Escursionisti)
  • Lunghezza totale: 55 km
  • Dislivello in salita totale: 2.700 mt.
  • Giorni di percorrenza: 3
  • Numero max di partecipanti: 15
  • Cena e pernottamento nelle strutture prenotate
  • Pranzi al sacco
  • Obbligatori abbigliamento, calzature, attrezzatura da trekking, lampada frontale
  • Chi ci sarà: Carlo
  • Il posto verrà confermato solo al pagamento dell'intera quota

QUOTA TOUR: 120,00 €
La quota comprende:

  • mezza pensione per 2 notti (pernottamento/cena/colazione)
  • organizzazione evento

La quota non comprende:

  • pranzi (al sacco, da acquistare in loco ad inizio giornata)
  • spese per transfer da e per Colere (BG)
  • visita guidata delle miniere di Schilpario (10,00 €)

Consigliamo di comunicare eventuali allergie e intolleranze alimentari al momento dell’iscrizione.

Se avete dubbi o domande, potete contattarci direttamente su WhatsApp.

Ricordiamo a tutti che nessuno di noi è una guida, siamo solo un gruppo di amici che volta per volta decidono in autonomia di condividere il cammino. Ognuno è responsabile per sé stesso e per la propria condizione fisica.

Informazioni generali


  • Dove saremo

    Val di Scalve (BG)

  • Luogo di ritrovo

    Colere (BG)

  • Incontro alle

    09.00

  • Parcheggio al ritrovo

    Libero

  • Ristori lungo il cammino

    Si


Ecco cosa vedremo...


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