Più di 50 escursioni.
1.012 km.
70.636 metri di salita.
Per onor di cronaca e per nostalgia le vogliamo ricordare tutte, perciò mettetevi comodi.
Pizzo Formico. Punta Almana. Il Monte Campioncino. Cima di Grem. Rifugio Rosalba. Rifugio Casera Vecchia. Rifugio SEV. Il Monte Colmegnone. Le Cinque Terre. Il Resegone. La Corna Trentapassi. Il Pizzo Toden. Il Monte Secretondo. Il Magnodeno e le Creste della Giumenta. Il Passo San Marco. Il Rifugio Olmo. Il Rifugio Coca. Il Cancervo e il Venturosa. La Via del Sale. Il Rifugio Nicola. Il Tour del Marguareis. Il Grignone e il Brioschi. La Grignetta. L’Evento al Prim’Alpe. Il Corno Stella. Il Tour del Monviso. La notte di San Lorenzo al Rifugio Mirtillo. Il Rifugio Benigni. Il Tour Des Six. Il Timogno. Il weekend all’Alben. Il Legnone. Il Pizzo dei Tre Signori. Il Rifugio Tagliaferri. Il Monte Capio. L’Anello del Truzzo. La Cima di Menna. Halloween al Bietti-Buzzi. La Via Decia. Le 52 Gallerie del Pasubio. Il Pizzo Arera. L’Anello del Campelli. Il Monte Sasna. Il Rifugio Curò. Il Monte Campagano.
Per essere una passione, brucia parecchio forte.
Per essere dei semplici camminatori, abbiamo camminato parecchio.
Per essere un gruppo di amici, abbiamo legato molto.
Ad ognuno di noi, che almeno una volta si è messo in gioco ed ha giocato.
A chi ha camminato e chi avrebbe voluto farlo.
A chi ha sudato e a chi ci ha asciugato il sudore aspettandoci a casa preoccupato.
A chi è salito e non è più sceso.
A chi è sceso e sta cercando di salire.
Ai mille sentieri che abbiamo pettinato su e giù per le montagne nostre e degli altri.
Ad un anno straordinario che sembrava non finire più ed invece volge al termine.
Alla nostra resistenza che non ci ha fatto mollare un centimetro, anche quando la meta era lontana.
A tutte le volte che abbiamo pensato di mollare, ma ci siamo guardati negli occhi e siamo andati avanti.
A chi cammina per diletto, a chi cammina per necessità , a chi per respirare e a chi per restare ancora un po’ in apnea.
Ai nostri bastoni che ci hanno sorretto quando eravamo in bilico e agli amici che ci hanno porto la mano per non cadere.
Ai sassi che ci hanno fatto scivolare, al culo a terra che si è rialzato, alle mani sbucciate e alle ginocchia tremolanti.
Alla neve e al ghiaccio che hanno reso la salita più difficile e alla neve e al ghiaccio che hanno reso la discesa più veloce.
Alle albe e ai tramonti che abbiamo aspettato in cima ad un monte o dietro le finestre di qualche rifugio.
Ai rifugi che ci hanno accolto, alle famiglie temporanee che sono state, alle case che abbiamo sentito dentro di noi appena varcata la loro porta.
Ai rifugisti che ci hanno coccolato, sfamato, dissetato, curato, cullato nei loro racconti d’alta quota.
Ai viaggi che abbiamo fatto e al mondo che insieme abbiamo scoperto.
Ai posti nuovi in cui torneremo e a quelli in cui non torneremo più perché c’è ancora molto da scoprire.
Ai km in autostrada guidando verso una nuova avventura o tornando verso casa.
Agli occhi che fanno fatica ad aprirsi e agli occhi che la notte vorrebbero chiudersi.
Agli occhi che guardano e al cuore che conserva i ricordi.
A chi abbiamo abbracciato, a chi abbiamo baciato, a chi abbiamo stretto la mano, a chi abbiamo ringraziato e anche a chi abbiamo mandato a fare in culo.
Alle mille e mille parole che abbiamo scritto, ai racconti che ci avete ispirato, a quelli che ancora scriveremo e a tutti quelli che hanno avuto tempo e voglia di leggerli.
Ai libri, ai microfoni, al mettersi in gioco, al gioco e alle palle quadre.
Alle parole che avete lasciato sul Libro di vetta della Compagnia.
A quella voglia che, la domenica sera, ci fa pensare già a dove andare il weekend successivo.
Agli anelli chiusi, la maggior parte.
Agli anelli rimasti aperti, per fortuna pochi.
A chi si è fidato, a chi si è affidato, a chi ha pensato agli altri e a chi non vuole pensarci più.
Alla forza di Emil, che grazie a Dio.
Ai mal di testa di Eleonora, che nonostante tutto.
Alla precisione di Stefano, che quando vuoi.
All’assenza di Alessandro, che vedi di tornare.
All’assenza di Andrea, che tornerai.
Alla risata di Lucy, che sempre è comunque.
Alla sapienza di Giorgio, che poi dicono degli anziani.
Ad ognuno di voi.
Ad ognuno di noi.
Al 2024 che se ne va e al 2025 che arriva.
Noi ci siamo. Siamo qui ad aspettarlo.
Noi siamo quelli che camminano.
E lo fanno meglio insieme a voi.
Grazie.
E buon anno a tutti.
La Compagnia dell’Anello.

Trovate questo ed altri racconti nella raccolta "La Compagnia dell'Anello", online su Amazon
Clicca qui per acquistarlo