Il foglio bianco, il giorno dopo. Il peggior nemico di chi deve raccontare una giornata passata insieme ad un gruppo di amici vecchi e nuovi. Una giornata di natura con due volti diversi, la montagna e il lago. Abbiamo voluto regalarci un pomeriggio di relax acquatico dopo una sudata boschiva che le nostre gambe non dimenticheranno per qualche giorno.
L’anello di Bracchio, provincia di Verbania, ha messo alla prova tutti quanti, vuoi per il caldo, vuoi per il dislivello di qualche centinaio di metri concentrato in pochissimi chilometri. Una fatica alla portata di tutti, certo, ma da non sottovalutare. Non da correre, ma da gustarsi pian piano, goccia di sudore dopo goccia di sudore. Sorsate d’acqua, respiri profondi, gambe di legno che si sciolgono passo dopo passo. Un bosco silenzioso, incontrato nessuno, solo i nostri piedi e i nostri bastoni a turbarne la quiete. Una casa solitaria poco prima del punto di arrivo, un ragazzo con due cani, la scritta “Caffè?” sulla facciata ma la moka era spenta. Ancora qualche passo e siamo al Santuario della Madonna delle Grazie, una targa solitaria, quasi nascosta, che recita così: “Imperversò con gli infernali ordigni / la rabbia nemica / resse il cuore dei volontari della libertà / dalle convalli saliva il pianto delle madri / qui si transumanava nel sorriso della / Madre Divina / certezza di vittoria / 29.04.1944 / bombardamento mitragliamento aereo / incendio delle baite”.
Cuore. Libertà. Pianto. Sorriso. Vittoria, elementi comuni alle uscite della Compagnia.
E poi il pranzo al Risottino e il liquore alla liquerizia e la carne con la senape e il vino traditore e la birra fresca e l’acqua frizzante e il vitello tonnato e i peperoni del cuoco. E il vino traditore che mi ha rubato un’ora di lago portandomi lì dove il sogno si mescola con la realtà, dove la freschezza dell’acqua di lago si mescola con la frescura dell’erba bagnata, dove ci siamo scoperti bagnanti oltre che camminanti, dove il costume ha sostituito i pantaloni da trekking, dove i corpi sudati e rassodati dalla camminata si sono potuti distendere nel rilassamento di un bagno fresco all’ombra di un canneto.
Un’esperienza diversa, un’esperienza un po’ più social del solito, abbiamo parlato, abbiamo riso, abbiamo risotto, abbiamo tuffato, abbiamo stati felici per un’altra volta ancora.
Questa storia della Compagnia inizia a piacermi, davvero. Continuiamo? Continuiamo.


Le foto più belle della giornata


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