C’era che la Grigna dovevamo farla in venti o giù di lì. C’era che però qualcuno lassù ha deciso che il tempo, per la giornata di domenica, doveva essere una schifezza. Lampi e tuoni, fulmini e saette, previsioni pessime fino al giorno prima. C’era che non ci andava di annullare l’evento perché da troppo ormai contavamo di andar su insieme agli amici che, quel giorno, avevano deciso di sfidare se stessi e i propri limiti fisici per poter dire… ce l’ho fatta anche io.
C’era che abbiamo deciso di anticipare l’evento al sabato e il numero degli amici si è ridotto… ma c’è anche che alla fine ci siamo riusciti.
Dieci temerari alle prese con un dislivello mica da ridere, una cima difficile, una croce che si conquista con grande fatica e grande determinazione. E grande amicizia e grande Compagnia.
Lo diciamo da sempre e ne siamo convinti, dove non arrivano le gambe ci vuole la testa, dove non arriva la testa ci vuole la Compagnia. Di uno, di dieci o di trenta poco importa, l’importante è non rimanere soli ad affrontare le proprie paure e i propri limiti. E’ lì che ci vuole l’amico, o gli amici: quelli che ti danno una botta di coraggio, di energia, di adrenalina, la famosa pacca sulla schiena o la parola di incoraggiamento al momento giusto, quando stai per cedere alla stanchezza e allo scoramento.
Riguardo le foto della giornata e mi vien da pensare: grandi! 2.410 metri aggrediti con il coltello in bocca, con determinazione, con la voglia di arrivare su. Ma anche 2.410 metri con il sorriso sulle labbra, con la mano tesa ad aiutare l’amico in difficoltà, con le gambe che tremano per lo sforzo nell’affrontare quel muro del pianto, quando la vetta è così vicina eppure sembra che si allontani di un metro per ogni centimetro che ne sali tu.
Riguardo le foto della giornata e non sembrate nemmeno così stanchi, ma so anche che è solo la gioia e l’orgoglio per avercela fatta che vi fa aprire le labbra e mostrare il sorriso.

Maglie zuppe di sudore,
dove non c’è gamba ti aiuta il cuore,
mani salde attorno ai bastoni,
piedi ben stretti negli scarponi.

Non farti fermare, la vetta è vicina,
calpesta l’erba zuppa di brina,
un passo avanti e un respiro ancora,
gonfia i polmoni che la forza riaffiora.

Ormai è fatta, sei arrivato alla croce,
la salita sembra trascorsa veloce,
le gambe tremano ancor di fatica,
viva la Compagnia e viva la Vita!

PS: manca l’ultima rima, lo so. Ma chissenefrega. Siamo arrivati, in vetta? Si. E quindi? Sarà mica una rima mancata a rovinare il ricordo di una splendida giornata?


Le foto più belle della giornata


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