C’è questa canzone che ascolto in loop da qualche giorno ormai, il cui titolo è già di per sé LA canzone stessa: Fight for something (Brennan Heart & Coone ft. Max P, NdR, cercatela se vi va).
Le prime strofe del testo, tradotte, recitano così:
“Ogni volta che provi qualcosa,
Ci provi un po' di più,
Ti spingi un po' oltre,
Dai un po' di più di te stesso.
E ogni tanto potresti anche inciampare,
La caduta ti mantiene umile,
Ricordati di essere orgoglioso di te stesso.
Ho camminato sulla strada meno battuta,
E voglio che tu faccia lo stesso.
Devi combattere qualche volta con tutto quello che hai,
Quando combatti per qualcosa
Ora cogli l'attimo, è qui per te”

Il weekend appena trascorso in vostra Compagnia aveva due sapori: quello dolce e rilassato, sereno e scanzonato delle Cascate dell’Acquafraggia, e quello invece un po’ più cazzuto del Monte Magnodeno e le Creste della Giumenta. Fatevelo raccontare da chi c’era, da me avrete solo sensazioni…
Sabato di passeggio, poco dislivello, poca strada da camminare, tanto sole da prendere e aria buona da respirare, chili e chili di castagne, cibo buono al rifugio, il silenzio dei borghi abbandonati (Savogno e Dasile), il sentiero in discesa nel bosco che ci abbraccia e ci accompagna in paese alla meritata birra che, come sempre, segna la fine di una giornata in Compagnia.

Domenica cambia tutto: la salita che inizia subito tosta, un bosco che sembra uno dei tanti boschi ma è più stretto e sembra volerci preparare a quello che sarà la giornata: occhio a non sottovalutare il nemico che, anche se pare dormire, ha le orecchie appizzate e lo scatto pronto a compiersi. Arrivare alla croce del Magnodeno, tutto sommato, non è stato difficile. Certo abbiamo sudato ma ci siamo scaldati, abbiamo chiacchierato ansimando, ci siamo conosciuti, abbiamo preso le misure della terra che calpestavamo. Caffè, pane e salame, la foto di rito sotto la croce, ci si asciuga e ci si prepara alla seconda parte del trekking.

La Cresta della Giumenta, la chiamano: collega il Monte Magnodeno al Passo del Foo, alle pendici di quel Resegone che per gran parte della giornata si è nascosto alla vista, un po’ timido un po’ dormiente… quell’occhio vigile e quelle orecchie appizzate di cui sopra. La Cresta della Giumenta è il ricordo che ci porteremo dietro per un bel po’ di tempo, bella, anzi bellissima, dura, anzi durissima per qualcuno ma è lì che entra in gioco quel ritornello: “devi combattere qualche volta con tutto quello che hai”. Le mani e le unghie, la testa e la volontà, quando qualcosa dentro ti dice “fermati”, tu urli più forte “mai!”, un urlo interiore che sovrasta la paura di quella Cresta che sembra volerti disarcionare verso il basso ma tu passo dopo passo, roccia dopo roccia, guardi alla meta sapendo che ci arriverai e sarai felice di averlo fatto. E ti guarderai indietro e sorriderai al pensiero di quel pianto che avevi dentro, quando qualcosa dentro ti diceva “fermati” e tu urlavi forte “mai”!

A volte bisogna combattere per qualcosa, “you have to fight for something”, e lottando a volte vinci e a volte perdi, ma domenica era giornata di vittoria per tutti quanti…

Ti ho vista paonazza in volto, ho temuto che ad un certo punto volessi mollare ma ho anche capito, un attimo dopo, che non l’avresti fatto. C’erano troppe mani protese ad aiutarti, troppe voci che ti dicevano come muoverti, dove mettere i piedi, quale sasso puntare per il passo in avanti che dovevi fare. Ho sentito forte lo spirito della Compagnia, in quel momento lì. Ho pensato che voi due in fondo non vi conoscevate nemmeno fino a qualche ora prima e adesso, invece, il tuo andare avanti dipende anche da quella persona.
E’ solo un episodio, certo, ma è così che funzionano i ricordi di quelli normali come me: basta un dettaglio, un accadimento, un momento, ed è lì che il ricordo di una giornata intera di concentra e si àncora.

Domenica di lotta e domenica di vittoria, domenica da ricordare per molto tempo ancora. Fino alla prossima lotta, fino alla prossima cima, fino alla prossima cresta.
In Compagnia della Compagnia.
E di quell’urlo dentro che ti dice: “non mollare!


Le foto più belle della giornata


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