Come un flash mi è venuto alla mente il fatto che l’escursione di domenica al Rifugio Antonietta sarà il meno tre alla fine di questi sei mesi vissuti insieme. Poi ci sarà la Busecata e il Capodanno al Tavecchia, poi si affaccerà nelle nostre vite l’anno nuovo, un 2022 che è ancora troppo presto per pensarlo ed immaginarlo. Più semplice guardarsi indietro, a quanta strada abbiamo fatto insieme, a quante centinaia di km spezzettati in decine abbiamo camminato, quanti kg di polenta abbiamo mangiato, quanti metri di salame abbiamo affettato, quanti litri di vino abbiamo bevuto, quanti – qual è l’unità di misura del sorriso? – sorrisi abbiamo sorriso insieme.
Quante ore abbiamo studiato i percorsi, quanto tempo per organizzare le escursioni, quanti messaggi abbiamo scritto e risposto, quanti passaggi abbiamo dato, quanti caffè albeggianti abbiamo bevuto, quante birre stanche e sudate abbiamo bevuto, quante foto abbiamo scattato, quante mani abbiamo stretto, quanti fiumi e torrenti abbiamo attraversato, quante montagne e cime abbiamo guardato.
Quanti momenti abbiamo vissuto, quanti ricordi ci siamo messi in tasca, quanti amici nuovi abbiamo adesso a fianco, quanti ne abbiamo persi per strada ma che torneranno anche se non lo sanno e non lo sappiamo ancora.
Quanti panini abbiamo preparato la sera prima o la mattina stessa, quante borracce abbiamo riempito e quante ne abbiamo svuotate, quanti fili d’erba abbiamo calpestato che si sono comunque rialzati dopo il nostro passaggio. Resilienza.
Troppo presto per arrendersi per lasciarsi andare per mollare tutto per non attaccare il sentiero per non guardare alla cima per non arrivarci passo dopo passo. Troppo presto per partire e siamo partiti, troppo presto per fermarsi e siamo andati avanti, troppo presto per non credere più in niente e abbiamo ripreso a credere, troppo presto per smettere di sognare qualcosa di buono e abbiamo sognato e quello che abbiamo sognato non era sogno ma bellissima vita.
E allora andrei veloce a rotta di collo come quando si raggiunge la cima si stringe una mano si scatta una foto si mangia un panino si beve un sorso d’acqua si guarda da dove siamo arrivati si inizia a scendere di corsa verso lì da dove tutto è iniziato sei mesi fa quando abbiamo messo il secondo passo davanti al primo e se ci pensi che abbiamo corso o camminato ci siamo messi alle spalle sei mesi di pura vita e poesia fino ad arrivare a dicembre e a tre escursioni dalla fine.
Noi ci siamo, voi ci siete, noi ci saremo e voi ci sarete. Anche l’anno prossimo. Vero?